Freak out! – Altri Rossetti

Posso dire con estrema sicurezza che i rossetti sono diventati la mia più grande debolezza. Fatta piazza pulita degli ombretti con le palette Naked di Urban Decay (dopo di quelle la tentazione di comprarne ancora scema notevolmente), i rossetti rimangono un vizio fatto di infinite sfumature, texture e finish.

E se questi termini buttati a caso non vi bastano, vi parlo dei tre acquisti fatti ultimamente (avverbio che copre un lungo lasso di tempo, diciamo dalla primavera ad oggi). Si tratta di roba vista e stra-vista, ma è cosa nota che io sia cronicamente old.

Rimmel: Kate Moss Lasting Finish n.12

Chi bazzica su Youtube in primavera è stato bombardato da un messaggio molto poco subliminale: rossetto arancione. Tangerine Tango. Subito.
L’idea di provarne uno, quindi, si era imposta nella mia mente malleabile, ma non volevo spendere troppi soldi per qualcosa che poteva rivelarsi un orrore cromatico. Curiosando da Limoni ho trovato questi rossetti Rimmel London della linea di Kate Moss (altro mio punto debole, mio e di altre tre triliardi di donne), rossetti che volevo provare da tempo e tra cui ho trovato anche un arancione. Il colore sembrava perfetto, e l’ho preso al volo.

La consistenza è morbidissima, la sfumatura di arancione molto portabile. Per 10 euro trovo che siano dei rossetti ottimi. Parlo al plurale perché ne ho presi due, ma l’altro – fucsia – l’ho lasciato a Milano perché l’avrò indossato sì e no due volte. L’unica loro pecca è l’eccessiva cremosità, che si traduce in facili sbavature se non si pone rimedio in tempo. Andrebbero messi con una matita per contornare le labbra, e forse tamponati con un po’ di cipria. Se siete pigre o di fretta, non è il rossetto ideale. Ma per dieci euro, siori e siore! La durata è molto buona, non ha glitter: io li promuovo a pieno con un bel win.

Rouge Allure Velvet n.40 “Sensuelle”

Questo rossetto arriva dopo mesi di rincoglionimento cronico (al suo posto ne avevo preso uno orribile della stessa marca) e ricerche a vuoto in varie profumerie. Grazie a un’amica carissima cui devo ancora fare un regalo di ringraziamento ho potuto prendere dei prodotti Chanel al 50%, e questa è stata un’occasione imperdibile per provare gli Allure Velvet (che, ripeto, da Sephora erano sempre esauriti). Ne ho presi due, il n.40 Sensuelle e il n. 37 Exuberante. Quest’ultimo è rimasto a Milano a fare compagnia al rossetto fucsia di Kate Moss, perché non mi sta molto bene (farò un altro tentativo col colorito invernale).

Credo che chiunque abbia recensito prima di me questi rossetti, perché sono a dir poco favolosi (ed esistono ormai da un po’ di tempo). Il finish mat si abbina a una sensazione meravigliosa, leggerissima e vellutata (nomen omen), come se non si avesse nulla addosso (a parte i vestiti, dio santo). Il rossetto dura a lungo e la tonalità del n.40 è intensa ma anche molto elegante. Un po’ mi urta tessere le lodi di un prodotto Chanel (sostengo sempre che ci siano trucchi qualitativamente superiori a prezzi notevolmente inferiori), ma questo rossetto le merita tutte. Per me che amo il finish totalmente opaco questo è in assoluto un must have, perché non secca le labbra e rimane lì a fare il suo dovere con totale discrezione (colore a parte, s’intende).

MUFE: Rouge Artist Intense Mat n.5

Un pomeriggio di luglio ho accompagnato la mia amica Chiara a comprare un rossetto da Sephora. Anche lei li adora e li indossa spesso, ma le serviva qualcosa di portabile, adatto al giorno. Ravanando tra i saldi ha trovato per soli quindici euro questo rossetto di Make Up Forever, un mat che sul sito chiamano “Violet Pink”.

In men che non si dica ne ho preso uno uguale, copiandola bellamente. E meno male che aveva chiesto consigli a me! L’ho indossato per quasi tutta l’estate, portandomelo in giro in ogni dove. È un rossetto completamente opaco, dalla consistenza un po’ dura che potrebbe seccare un po’ le labbra. Lo adoro perché è l’unico rossetto rosa a lunga tenuta che ho, e va benissimo sia di giorno sia di sera. La consistenza marmorea potrebbe rivelarsi fatale d’inverno, ma chissà; qui a Palermo tocchiamo ogni giorno i trentacinque gradi e il freddo è un problema che mi porrò più avanti.

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