Lost, Found & Fail: rossetti Kiko. (Mica cavoli.)

Quando tempo fa ho capito di aver bisogno di un rossetto nude,decisi di spendere il meno possibile e mi buttai sul n.96 di Kiko, a soli 2,50 euri. (Della tipologia a sinistra, confezione nera). Lo amai, a volte lo odiai, ma nel mio fare avanti e indietro tra Palermo e Milano il 96 sparì nel nulla, forse in cerca di una vita migliore. Seguì una feroce influenza durante la quale chiesi a mia madre, finanziatrice della maggior parte delle profumerie palermitane (tra cui Kiko), di prendermi un rossetto analogo per pochi spiccioli. Ebbi la malaugurata idea di specificare che volevo un mat, quando il 96 non era mat per niente, e ottenni il paffuto rossetto che vedete sulla destra.

Fa per l’appunto parte della linea mat, costa 3 euro ed emana un odore che per me risulta invitante quanto un piatto di lombrichi. E odio i lombrichi, giusto per specificare. La texture mat secca le labbra che è un piacere, per cui a meno di non avere labbra perfette è da sconsigliare, pena l’effetto muro scrostato in un pigro pomeriggio d’estate.

La soluzione è stata ritornare alla linea da 2,50 euroni, e di snobbare il 96 a causa della sua fuga prematura: ho optato per il 92, che ha un colore decisamente più portabile, una consistenza più morbida e una simpatia disarmante. Credo altresì che stia bene a molte donne e perfino a qualche estroso uomo.

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